La mobilità sta cambiando, e numerosi Comuni stanno invitando, complice la bella stagione, i propri abitanti a prediligere la bicicletta, invece di utilizzare l’auto personale oppure i mezzi pubblici.

Tante persone stanno richiedendo informazioni in merito non solo alla possibilità di utilizzare le bici su strade di ogni tipo, ma anche su quello che è stato ribattezzato Bonus Biciclette, e che, in realtà, fa parte del Bonus Mobilità.

Tanti amministratori di condominio a Milano si stanno occupando di seguire molte pratiche riferite a bonus, detrazioni e sgravi per i propri assistiti, e quello del Bonus Biciclette potrebbe essere un ulteriore onere per gli amministratori stessi.

Per questo è bene fare la giusta informazione in merito alla possibilità di richiedere questo tipo di bonus, e anche alle procedure che sono previste dalla legge.

Bonus biciclette, meglio aspettare

Prima di pensare all’acquisto immediato di una bici nuova, è sempre meglio attendere. Avere tutte le informazioni è essenziale, soprattutto per evitare di spendere soldi inutili, e di non vedersi restituire neppure un euro.

Sì, perché molti si stanno rivolgendo ai negozi specializzati per acquistare una bici elettrica, oppure un monopattino, e stanno investendo alcune centinaia di euro. Tuttavia, di questi tempi, e con le possibilità date dalla legge, sarebbe essenziale evitare inutili esborsi di denaro, e optare per le giuste procedure, che consentiranno, nei casi specificati, di ottenere i rimborsi.

Bonus biciclette 2020, da quando è valido

Uno dei primi elementi da specificare per il bonus biciclette 2020, e che certamente vi potranno confermare anche i vostri amministratori di condominio a Milano e nel resto d’Italia, è che sarà essenziale, per poter ricevere il bonus biciclette, aver rispettato le tempistiche previste dal decreto.

Secondo quanto è previsto all’interno delle indicazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il bonus biciclette 2020 può essere richiesto per tutti gli acquisti che siano stati effettuati a partire dallo scorso 4 maggio. Quindi, nel caso in cui abbiate acquistato la bici o il monopattino prima del 4 maggio, non potrete ottenere il bonus previsto dal decreto.

Il secondo requisito è la prova dedicata al pagamento. Il consiglio è quello di richiedere al vostro negoziante la fattura per l’acquisto della bici oppure del monopattino. Il solo scontrino potrebbe non essere sufficiente a provare l’acquisto del vostro nuovo mezzo di locomozione.

In realtà, come spesso sta accadendo con le disposizioni emanate negli ultimi mesi, il Decreto Rilancio, che è poi quello che prevede il bonus, è abbastanza generico a riguardo. Infatti, al suo interno si parla di “conservare il documento giustificativo di spesa”.

Sicuramente, per provare che siate stati proprio voi, e non un terzo, ad acquistare la bici o il monopattino sarebbe meglio avere la fattura, in quanto la stessa riporta anche i dati identificativi sia del venditore sia dell’acquirente.

Inutile dire che, invece, l’acquisto tra privati non potrà essere idoneo all’ottenimento del bonus: quindi, nel caso in cui troviate un amico che voglia vendervi una bici, non potrete richiedere il bonus biciclette e dovrete pagare il prezzo intero.

La procedura prevista prosegue con riferimento al procedimento da attuare per segnalare l’acquisto. Sarà essenziale, infatti, avere le credenziali così dette SPID (ormai in possesso di molti, essendo spesso richieste anche per la prenotazione di visite mediche e di appuntamenti presso uffici amministrativi), che serviranno per effettuare l’accesso al portale web che è in via di definizione.

Il portale, infatti, sarà realizzato dal Ministero dell’Ambiente, e sarà completato da un’apposita app che potrà essere utilizzata a questo scopo.

Bonus Biciclette 2020, come funziona in concreto

Dopo aver capito come provare il proprio acquisto, e in che modo si potrà procedere all’invio dei propri dati, ora bisognerà vedere come funziona in concreto il bonus biciclette 2020.

All’interno delle disposizioni che regolano il Bonus Mobilità nel Decreto Bilancio si nota, in primo luogo, che cosa sia possibile acquistare.

Potranno usufruire del Bonus Biciclette coloro che abbiano acquistato:

  • Una bici muscolare (quindi una bici classica o pieghevole)
  • Una bici elettrica o con pedalata assistita (quindi, o una bicicletta completamente elettrica, o un mezzo che “aiuti” la pedalata)
  • Un monopattino elettrico
  • Altri mezzi elettrici alternativi (ad esempio, alcune tipologie di Segway che non rientrano nella definizione tradizionale di monopattino, ma che si possono utilizzare in modo equivalente per la mobilità)

Il Bonus Biciclette consentirà, come molti altri, di ottenere uno sconto. Questo potrà essere:

  • Al massimo di 500 euro, oppure
  • Al massimo del 60% del prezzo di listino

Quindi, le due condizioni si completano, ma sono alternative. Ad esempio, una bici che costi 1000 euro beneficerà molto di più della riduzione del 60% che non del bonus di 500 euro, perché si risparmieranno, in questo caso, 600 euro e non 500.

Invece, un modello che costi di meno potrà vedere una maggiore applicabilità dello sconto monetario rispetto a quello in percentuale.

Bonus biciclette 2020, chi lo può richiedere

Infine, una delle domande alle quali sicuramente gli amministratori di condominio a Milano staranno rispondendo in merito al Bonus Biciclette è costituita dai soggetti richiedenti.

Chi può, in concreto, richiedere il bonus?

Il bonus può essere richiesto:

  • Dai residenti maggiorenni
  • Che si trovino in città che abbiano almeno 50 mila abitanti
  • Che risiedano in capoluoghi di Regione, nelle città metropolitane e nei capoluoghi di Provincia

Questo che cosa significa? Si vuole indicare che potranno richiedere il bonus coloro che si trovino in una città medio-grande, e che vi abbiano l’effettiva residenza.

Per questo motivo, è necessario ricordare che non possono usufruire del bonus i pendolari, i fuori sede e coloro che, in generale, abbiano una residenza in un luogo diverso rispetto a quello nel quale lavorino o studino, quando questo luogo non corrisponda alle caratteristiche indicate.

Si può fare l’esempio pratico: Tizio ha la residenza a Lissone, che conta circa 46 mila abitanti e non è parte della città metropolitana di Milano. Se Tizio lavora a Milano, non potrà comunque beneficiare del bonus, perché avrà la residenza a Lissone.

In questo modo si vuole, infatti, ridurre la calca nelle grandi città, sia per il traffico automobilistico, sia in merito all’uso dei mezzi.