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Con la riforma del condominio entrata in vigore il 18 giugno 2013 la figura dell’amministratore è una professione a tempo pieno. Ti dico di più, diventa obbligatoria quando i condòmini sono più di otto. A stabilirlo è il primo comma dell’articolo 1129 del Codice Civile.
Sono finiti i tempi in cui l’amministratore si dedicava agli affari del condominio nel tempo libero oppure dopo una giornata in ufficio. La nuova normativa impone requisiti specifici, diritti e doveri, ne amplia addirittura i poteri. Questo significa anche grandi responsabilità quindi prima di intraprendere questo lavoro, rifletti se si adatta alla tua personalità. Andiamo al sodo.
Chi è l’amministratore
L’amministratore di condominio può essere una persona fisica o una società in possesso dei requisiti previsti dalla legge. Ma i titoli su carta non sono tutto, per diventare amministratore di condominio devi essere un leader organizzativo. Devi occuparti degli aspetti tecnici ma anche rappresentare un punto di riferimento per i tuoi condòmini, capirne i bisogni, essere arbitro imparziale in caso di liti. Non solo, sei il rappresentante legale, la voce dei tuoi condòmini di fronte alla legge quando si tratta di difendere gli interessi del condominio.
Come avrai intuito, fermezza e capacità di problem solving sono le due doti fondamentali per un amministratore di condominio. Ora passiamo a caratteristiche tecniche: come funziona la nomina? L’amministratore viene nominato dalla maggioranza dei condòmini in assemblea. L’incarico dura un anno con possibilità di riconferma ma anche di revoca.
I suoi compiti
La domanda più frequente è cosa fa un amministratore di condominio? Quali sono le sue mansioni? I suoi doveri per intenderci. Beh, sono molti, variegati e abbracciano diverse attività, per questo è indispensabile conoscere elementi di giurisprudenza, economia e avvalersi se necessario dell’aiuto di collaboratori. Ecco i compiti principali:
- Eseguire le delibere assembleari e far rispettare il regolamento di condominio;
- Riscuotere le quote condominiali ed erogare le spese occorrenti per la manutenzione ordinaria delle parti comuni per l’esercizio dei servizi condivisi;
- Compiere gli atti conservativi dei diritti inerenti alle parti comuni dell’edificio;
- Disciplinare l’uso dei servizi e cose comuni;
I requisiti per diventare amministratore di condominio
Per diventare amministratore di condominio devi avere i giusti requisiti. I più importanti? Il possesso di un diploma superiore e un casellario giudiziario immacolato. Già, non devi aver avuto in passato problemi con la legge.
I condòmini devono fidarsi di te per poterti assegnare le sorti di un intero condominio. Ricorda, se sei in grado di trasmettere fiducia sei già a metà dell’opera. Manca ancora qualcosa: i corsi di formazione: i più importanti sono tenuti da Confamministrare (Associazione Proprietari Immobiliari), l’Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) e dall’Anammi (Associazione nazional-europea degli amministratori di immobili). I corsi hanno una durata variabile da 6 mesi a un anno, al termine del percorso di studi è prevista una prova finale.
In caso di esito positivo otterrai l’attestato che certifica le competenze acquisite. C’è un però, la professione condominiale non è ancora definita da un albo professionale quindi il superamento dell’esame finale non rappresenta l’abilitazione alla professione, tuttavia è una forma di garanzia per i condòmini che si sentono maggiormente tutelati da un amministratore esperto.
Investire nella professione: i costi
Con i corsi di formazione sarai sempre aggiornato sulle leggi che regolano la gestione del condominio e potrai costruire il tuo lavoro su basi solide. I costi non sono proprio economici ma nemmeno proibitivi: si aggirano intorno ai 1.000 euro o poco più.
Anche la tecnologia può darti una mano sai? Quando inizierai il tuo lavoro non potrai stare dietro a tutto. Ci sono software gestionali per amministrare specifiche attività condominiali: fiscali e contabili soprattutto, in questo caso la cifra oscilla tra poche decine di euro fino a raggiungere anche i 400 euro per programmi più complessi.
Qual è il compenso di un amministratore di condomino?
Dipende da quanti condomini riesci a gestire contemporaneamente. La cifra standard per unità immobiliare è di 8 euro, l’amministratore di un solo condominio formato da 20 appartamenti guadagna al mese 160 euro lordi. In altre parole, più condomini dirigi più guadagni.
Non credi di potercela fare da solo? La soluzione ideale potrebbe essere associarsi in franchising con altri professionisti del settore ad esempio società immobiliari e in questo modo riuscire a dividersi le spese, trovare clienti e rendere sempre più efficace la gestione di condominio.
La tua opinione
Diventare amministratore di condomino non è semplice ma se svolgerai questo lavoro con responsabilità e competenza la strada è tutta in discesa. Se invece sei già amministratore di condominio lascia la tua esperienza nei commenti!