L’ecobonus al 110% è uno dei “temi caldi” per questo 2020, complice anche la possibilità, tramite il bonus, di rilanciare l’economia dopo la crisi determinata dalle chiusure legate al Coronavirus.
Eppure, sembra che anche in questa situazione ci siano quelli che possiamo chiamare “furbetti” che cercano di raggirare i contribuenti allo scopo di lucrare sull’attestazione di quelli che sono i criteri per l’ottenimento del bonus.
Ecco che, quindi, è fondamentale controllare di avere tutti i punti fondamentali prima di sottoscrivere il contratto, così da non ritrovarsi, poi, a non poter effettivamente usufruire del bonus.
Ecobonus al 110% e la truffa degli attestati
Il problema relativo alla truffa degli attestati per l’Ecobonus è stato sollevato da Federcontribuenti.
Si sa, infatti, che attraverso il DL Rilancio sarà possibile ottenere il bonus per i lavori che siano stati realizzati a partire dal 1° luglio 2020, e fino alla fine del 2021, ma questo prevede che siano integrati alcuni requisiti.
L’associazione che si occupa dei consumatori ha lanciato l’allarme in quanto è stato notato come sul web si trovino diverse società che propongono la possibilità di avviare le pratiche per poter ottenere il bonus, ma non lo fanno certo gratis.
Queste società, infatti, arrivano a chiedere anche 5 mila euro per poter seguire le pratiche e per far ottenere il bonus.
Il problema, in questi casi, non è solo dato dall’inutile, e sicuramente sproporzionato, esborso di denaro, ma anche dal fatto per il quale spesso gli attestati che vengono rilasciati da queste società non sono validi al fine di poter effettivamente ottenere il bonus.
Per questo qui vorremmo indicare i cinque elementi ai quali dovresti prestare attenzione nel momento in cui ti occuperai di effettuare la richiesta per il tuo ecobonus 110%.
Ecobonus, gli elementi essenziali da controllare
Se sei in dubbio in merito alla legittimità del tuo attestato per l’ottenimento dell’ecobonus, allora dai un’occhiata alla lista che ti proponiamo, in modo da valutare se sia tutto in regola.
- Il miglioramento delle classi energetiche
Il primo elemento essenziale al fine di ottenere l’ecobonus arrivando fino al 110% è il miglioramento delle classi energetiche.
Per la legge, ci dovrebbe essere un miglioramento di almeno due classi energetiche, oppure si potrà ottenere comunque il bonus raggiungendo quella che è la classe energetica più alta possibile.
Nel caso in cui, invece, i lavori programmati non ti consentano di raggiungere questo livello non potrai ottenere il bonus, anche se qualcuno potrebbe assicurarti il contrario per ottenere da te delle somme di denaro.
- I professionisti certificati
Per poter valutare l’effettivo miglioramento energetico, e anche la validità degli altri lavori (ad esempio, nel caso in cui si vogliano effettuare lavori di adeguamento antisismico) sarà necessario rivolgersi a dei professionisti.
Questi dovranno essere certificati ed iscritti all’albo specifico. Nel caso in cui, quindi, la persona alla quale dovessi rivolgerti non dovesse avere questi tipi di certificazioni, allora dovresti diffidare e richiedere un altro tipo di assistenza.
- L’attestato di prestazione energetica
Per poter ricevere il riconoscimento dell’ecobonus al 110% è fondamentale anche ottenere un attestato di prestazione energetica, spesso indicato con l’acronimo Ape.
Anche in questo caso, l’attestato viene rilasciato solo da professionisti, e non può essere improvvisato.
A questo attestato si dovrà aggiungere anche il visto di conformità, che potrà essere rilasciato da un Caf o da un altro professionista abilitato. Questo sarà essenziale allo scopo di ottenere la detrazione e la cessione del credito.
In assenza di una documentazione valida da questo punto di vista non potrai, quindi, accedere ai benefici previsti dalla legge.
- Gli impianti fotovoltaici
Un altro elemento al quale dovrai prestare particolare attenzione sarà quello legato all’installazione degli impianti fotovoltaici.
Questi non possono essere installati da chiunque, ma solamente, e ancora una volta, solo da personale qualificato.
Bisogna diffidare, quindi, da quei soggetti che si presentino come “venditori porta a porta” di impianti fotovoltaici, perché, nella maggior parte dei casi, non avranno le qualifiche né le certificazioni per poter installare un impianto a norma.
- Le giuste procedure
Infine, un vero professionista si occuperà di effettuare un sopralluogo non solo prima di effettuare i lavori, ma addirittura prima di rilasciare le autorizzazioni e le certificazioni.
Non è possibile effettuare la compilazione di un documento senza aver visto l’immobile, le sue condizioni, e senza aver valutato la possibilità di miglioramento prevista dalla legge.
Ecco che, quindi, solo nel caso in cui tutte le caratteristiche indicate saranno integrate sarà possibile avere la tranquillità in merito alla possibilità di ottenere il proprio Ecobonus.
Ecobonus e truffe, a che cosa prestare attenzione
Dopo aver valutato quali siano gli elementi che dovranno assolutamente essere presenti nel momento in cui si faranno dei lavori, e delle richieste, per l’ecobonus, ora sarà essenziale anche individuare quali possono essere i casi di truffa nei quali potresti incappare.
Per Federcontribuenti, non è necessario pagare somme esorbitanti per l’avvio delle pratiche che, nella maggior parte dei casi, potranno essere seguite anche da un privato.
Ad esempio, sarà necessario diffidare da quegli uffici che promettano la possibilità ottenere l’Ape in 48 ore con il pagamento di 50 euro.
L’attestazione può richiedere tempo, e in molti casi questi documenti rilasciati da sedicenti esperti non saranno validi.
Non solo. Il Ministero dello Sviluppo Economico si occupa di vigilare sulla regolarità degli attestati. Per chi rilasci un’attestazione infedele sono previste delle sanzioni amministrative che possono andare da 2 mila a 15 mila euro, per ogni documento.
Lo stesso accade per il fatto di presentare un’Ape che sia falsa: questa può vanificare anche un atto di compravendita, e per chi l’abbia prodotta e utilizzata sono previste sanzioni gravi anche sotto il profilo penale.
Una casistica simile si può verificare nel momento in cui ci si rivolga a chi produca degli impianti fotovoltaici non a norma. Potresti ritrovarti non solo a pagare i lavori svolti dall’azienda, ma anche le spese legali.
Sì, perché ad un certo punto vorrai ottenere un risarcimento, e sarai tu a dover pagare ulteriormente.
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