Il condizionatore oramai è diventato un elettrodomestico indispensabile all’interno delle case. Se si abita in condominio, tuttavia, ci sono delle regole da rispettare per non alterare la sicurezza, la statica e il decoro architettonico dell’edificio (articolo 1120, secondo comma, del Codice civile).
Per installare un impianto di climatizzazione è necessario prima di tutto verificare se nel proprio Comune sono in vigore divieti o limitazioni particolari. Alcuni Comuni italiani, infatti, hanno disposto, per regolamento, il divieto assoluto di esposizione di qualsiasi forma di condizionatori (o cavi elettrici) sulla facciata esterna degli edifici dei rispettivi centri storici.
Una volta verificate le regole del Comune di appartenenza e laddove non siano presenti regolamenti condominiali vincolanti, bisogna decidere dove collocare il condizionatore. Il posizionamento è chiaramente legato al buon senso del fruitore, che deve rispettare il decoro dell’edificio e naturalmente, non danneggiare le parti comuni dell’edificio e le proprietà degli altri condomini.
Per l’installazione di un impianto di climatizzazione è necessario rispettare le distanze in verticale o in appiombo (articolo 907 del Codice civile). Secondo questa norma, se si vuole appoggiare la nuova costruzione al muro in cui esistono vedute dirette od oblique, essa deve arrestarsi almeno a tre metri sotto la loro soglia.
Tra le altre regole da rispettare in vista dell’installazione del condizionatore, rientra anche quella relativa allo scolo dell’acqua condensata dell’unità esterna, che deve essere convogliata direttamente nell’impianto idraulico del locale a servizio o comunque recuperata in appositi contenitori, periodicamente svuotati, onde evitare lo stillicidio verso altre unità immobiliari. Un’ulteriore accortezza è quella di prestare attenzione a che il condizionatore non produca rumori molesti o immetta calore negli appartamenti confinanti.