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Il Governo interviene sulle regole dei Bonus Casa
Negli ultimi anni, i bonus casa ed in particolare il Superbonus 110% sono stati sempre al centro di molte attenzioni da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori.
Si sono sempre più intensificate le richieste di adesione alle agevolazioni, per poter eseguire i lavori sfruttando le facilitazioni previste dai passati esecutivi.
Tuttavia, la scorsa settimana, con il varo del dl 11/2023, il Governo ha decretato un netto taglio con il passato, cambiando le normative in termini di cessione del credito e sconto in fattura dei bonus.
Proprio per questo è opportuno andare a vedere più da vicino quali sono le principali novità previste.
Divieto di cessione e sconto in fattura
Con il nuovo decreto dunque viene di fatto posto uno stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, per tutti i bonus elencati nel comma 2 dell’articolo 121, del dl 34/2020, dunque non solo il superbonus e tutti gli altri bonus casa ordinari:
- sismabonus ordinario, in tutte le sue versioni (dal 50% all’85%)
- bonus facciate del 90% (per le spese del 2020 e 2021) e del 60% (per le spese del 2022)
- bonus ristrutturazioni (del valore del 50% su una spesa fino a 96mila euro)
- ecobonus per il miglioramento energetico
- detrazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici
- bonus del 75% per l’abbattimento delle barriere architettoniche
- detrazioni per l’installazione delle colonnine per ricarica dei veicoli elettrici.
In questa lista non sono invece compresi i bonus diversi da quelli edilizi, quali ad esempio i crediti energia e gas oppure quelli rientranti nel credito d’imposta SuperAce.
Chi può ancora accedere alla cessione del credito
A fronte di queste restrizioni, sono state previste tuttavia delle eccezioni.
Infatti, non rientra nelle restrizioni chi ha provveduto ad avviare gli interventi edilizi prima che entrasse in vigore la nuova normativa.
In particolare sono state individuate a tal proposito tre diverse casistiche.
In primo luogo, è ancora possibile accedere alla cessione del credito o allo sconto in fattura, nel caso di interventi effettuati dai condomini, se prima dello scorso giovedì 16 febbraio, si sia provveduto ad approvare l’esecuzione dei lavori tramite delibera assembleare ed inoltre sia stata presentata la Cilas.
Un secondo caso fa riferimento ad interventi diversi da quelli effettuati dai condomini. E in tale situazione è sufficiente aver presentato la Cilas.
Infine, nel caso di interventi che prevedono la demolizione e la ricostruzione degli immobili, alla data del 16 febbraio, dev’essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.
Detrazioni minori ancora trasferibili
Il Governo ha poi previsto delle eccezioni per l’accesso al credito e allo sconto in fattura, non solo nel caso del Superbonus, ma anche per gli altri Bonus Casa.
In tal senso, infatti restano trasferibili i crediti se prima della data di entrata in vigore del nuovo dl, sia stata presentata richiesta del titolo abilitativo, per quegli interventi edilizi che lo richiedono.
Inoltre, si può ancora usufruire del bonus se i lavori sono già stati iniziati prima del 16 febbraio. Tali opere però devono ricadere tra le attività di edilizia libera e non richiedere la presentazione di un titolo abilitativo.
E’ poi possibile accedere alle agevolazioni sul credito d’imposta o allo sconto in fattura, se è stato stipulato un rogito o sia stato registrato un contratto preliminare d’acquisto con riferimento alle agevolazioni concesse a chi acquista una casa ristrutturata.
Le tempistiche per effettuare la cessione
Anche nel caso in cui sia ancora possibile sfruttare l’agevolazione della cessione del credito d’imposta o dello sconto in fattura, per bonus ordinari o per superbonus, è comunque opportuno avere ben in mente i tempi e i modi necessari per attuarli.
In particolare, restano validi tempi e procedure definiti prima del decreto 11/2023.
Per cui si può procedere nel comunicare le opzioni riguardanti le spese sostenute nel 2022 o le rate residue del 2020 o del 2021, entro il termine del 31 marzo 2023.
Inoltre, è utile ricordare che in base a quanto definito con le regole del decreto aiuti-quater tale tipologia di crediti prevedono un massimo di cinque cessioni: una prima cessione nei confronti di qualsiasi soggetto privato, tre cessioni in “ambiente controllato” ed infine una cessione verso quei correntisti delle banche, imprenditori o titolari di partita Iva.
Cosa ne pensi di questa manovra del Governo? Scrivicelo nei commenti.