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Esistono gli orari di silenzio all’interno dei condomini e come vengono stabiliti?
I rumori condominiali sono da sempre questione di dibattito e accese controversie tra i condomini.
Se infatti, i Comuni possono prevedere all’interno di specifici regolamenti, delle norme che definiscano gli orari di apertura e chiusura di attività commerciali quali palestre, officine, fabbriche o altro, ciò non vale per i condomini.
In questo caso infatti, non esiste alcuna norma che definisca orari di silenzio specifici, che vadano rispettati nelle abitazioni.
Cosa prevede il codice civile in merito ai rumori condominiali
Come detto, il codice civile non prevede delle limitazioni specifiche.
Di fatto la norma relativa a tale tematica, l’articolo 844, fa riferimento ad un concetto piuttosto ampio e in molti casi soggettivo, ossia quello della “normale tollerabilità”.
Dunque, secondo quanto riportato non può essere impedito ad un condomino di generare rumore in qualsiasi istante dell’arco della giornata, purchè questi risultino tollerabili.
Come si possa stabilire se un rumore vada ritenuto al si sopra o al di sotto della soglia di tollerabilità, questa è una problematica che lasciamo volentieri ai giudici che dovranno dirimere tale questione in caso di contenzioso legale tra condomini.
L’importanza di prevedere degli orari di silenzio nel regolamento di condominio
Data la generalità della norma in questione, uno dei provvedimenti più importanti che possono essere presi in tal senso all’interno di uno stabile è quello di definire in modo autonomo degli orari di silenzio all’interno del proprio regolamento condominiale.
Tale decisione, che andrebbe di fatto a limitare le attività condominiali (che sono generalmente libere) deve dunque essere presa all’unanimità.
In particolare esistono due modi per raggiungere tale unanimità. Nel primo caso la decisione può essere votata in modo diretto, dai tutti i condomini durante una classica assemblea condominiale. Nel secondo caso invece, tale condizione viene raggiunta, in quanto ogni condomino all’atto di acquisto del proprio appartamento, approva quanto riportato all’interno del regolamento, alla presenza di un notaio.
Fasce orarie degli orari del silenzio
Non essendoci alcun limite imposto per legge di fatto le fasce di orario del silenzio possono essere definite in modo diverso da immobile ad immobile.
In ogni caso, è convenzione comune definire come fasce orarie che rispettino lo svolgimento classico delle attività lavorative tradizionali.
Per cui generalmente gli orari di maggiore tollerabilità del rumore, ovvero quelli in cui ad esempio possono essere svolti anche lavori particolarmente rumorosi, come le ristrutturazioni casalinghe, vanno dalle 8:00 del mattino alle 13:00 e dalle 15:00 alle 21:00.
Di contro gli orari in cui si dovrà porre maggiore attenzione ai rumori saranno quelli che vanno dalle 21:00 alle 8:00 e dalle 13:00 alle 15:00.
Come già detto, tali fasce rappresentano delle convenzioni, e dunque modificabili in base anche ad eventuali specifiche esigenze dei singoli condomini.
Far rispettare gli orari di silenzio attraverso azioni interne al condominio
Nonostante la presenza nel regolamento di condominio delle fasce orarie di silenzio, non è detto che tutti i condomini sia così ligi nel rispetto di tali limitazioni.
Ecco perché è possibile prevedere alcune azioni da porre in essere volte a ripristinare la quiete negli orari prestabiliti, in caso di presenza di un inquilino più turbolento degli altri.
In primo luogo si agire tramite vie dirette, recapitando al condomino rumoroso, una lettera di diffida, nella quale venga invitato ad evitare comportamenti molesti (come ad esempio accendere la lavatrice nelle ore notturne o ascoltare la televisione ad un volume eccessivo).
Se non si riescono ad ottenere risultati in questo modo, si potrà allora passare all’azione successiva, ovvero chiedere la convocazione di un’assemblea all’amministratore di condominio, all’interno della quale venga discussa tale problematica, cercando di trovare una soluzione.
Far rispettare gli orari del silenzio ricorrendo ad un’azione legale
In ultimo, si potrebbe arrivare a sporgere una denuncia. In questo caso come detto dovranno essere fatti degli accertamenti che provino che il rumore in questione superi la soglia della “normale tollerabilità”.
Per cui toccherà al giudice, attraverso il supporto di periti dotati di apposite apparecchiature, valutare se tale condizione è valida oppure no.
In caso la sentenza dovesse essere a sfavore del condomino rumoroso, questi, in base a quanto previsto dall’articolo 659 del codice penale, in merito al reato di “Disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone”, potrà subire una condanna che prevede l’arresto fino a 3 mesi o un’ammenda fino a 309 euro.
Il vostro regolamento di condominio prevede degli orari del silenzio? Questi vengono rispettati? Scivilo nei commenti.