Riscaldamento centralizzato o autonomo

Con l’avvicinarsi della stagione invernale, nei condomini, è importante iniziare a pensare alla manutenzione di caldaie e dei vari strumenti di riscaldamento.

Di certo, oltre alla funzionalità degli impianti è importante pensare anche alle proprie esigenze (orari di funzionamento del riscaldamento) e ai costi che necessariamente ognuno di noi dovrà sostenere.

In tal senso è opportuno fare i dovuti calcoli per capire quanto e se convenga per ciascun condomino continuare a sfruttare il riscaldamento centralizzato. O se per caso possa essere più conveniente passare ad un sistema di riscaldamento autonomo.

Vantaggi del riscaldamento centralizzato

In primo luogo, la presenza di un impianto centralizzato è sicuramente da preferire per gli inquilini che passano molto tempo tra le mura domestiche. Infatti, il principale difetto di questa tipologia di riscaldamento è l’impossibilità di decidere orari di accensione e spegnimento.

A fronte di ciò, però c’è sicuramente una minore problematica relativa alla gestione e alla pulizia dell’impianto, in quanto tali mansioni saranno svolte dall’amministratore (che a sua volta dovrà affidarsi a tecnici specializzati).

Ci sono poi dei vantaggi da un punto di vista ambientale, in quanto le caldaie centralizzate assicurano una maggiore resa termica e risultano meno inquinanti, per via della presenza di un’unica canna fumaria.

Infine, benchè il costo sia notevolmente più elevato rispetto ad una caldaia autonoma, bisogna considerare che la spesa andrà comunque ripartita tra tutti i condomini.

Dunque è probabile che alla fine la spesa per singolo condomino risulterà minore.

riscaldamento condominiale

Vantaggi del riscaldamento autonomo e come

Come detto invece, il vantaggio principale del riscaldamento autonomo risiede nell’autonomia del poter decidere quando e per quanto tempo tenere accesi i termosifoni.

Ciò ovviamente si rifletterà anche sulle spese del combustibile.

Ecco allora che per persone non particolarmente freddolose o che sono costrette a trascorrere molto tempo fuori casa per lavoro o altri motivi, staccarsi dal riscaldamento centralizzato potrebbe rivelarsi una strategia vincente.

Quando si può decidere di staccarsi dall’impianto centralizzato?

In realtà staccarsi dal riscaldamento centralizzato, non è un’operazione così automatica come si può pensare.

Infatti, tale decisione è stata disciplinata dal legislatore, che all’interno dell’articolo 1118 del codice civile, ha definito in quali casi un condomino può procedere con tale operazione.

In particolare, il distacco di un appartamento dall’impianto centralizzato non deve:

  • causare l’aumento dei costi di riscaldamento sostenuti dagli altri condomini;
  • modificare l’equilibrio termico del condominio;
  • danneggiare le funzionalità del sistema di riscaldamento centralizzato.

La procedura, per avviare le operazioni di distacco, prevedono che la presenza di tali condizioni debba essere verificata dalla perizia di un tecnico specializzato, il quale allegherà una relazione tecnica che andrà resa nota a tutti i condomini.

riscaldamento centralizzato

E’ necessario il consenso dell’assemblea per il distacco?

Uno degli aspetti a lungo dibattuti è stato la necessità o meno dell’approvazione di una delibera assembleare per procedere al distacco dall’impianto centralizzato.

In realtà, alla fine la giurisprudenza ha convenuto che, fermo restando la necessità di non arrecare danno agli altri condomini o alla struttura, il singolo inquilino può decidere di rendersi autonomo, senza il consenso dell’assemblea.

In particolare, la procedura prevede che, il singolo condomino, dovrà provvedere ad effettuare una comunicazione all’amministratore, allegando la perizia prima menzionata che dimostri l’assenza di possibili problemi per gli altri condomini.

Successivamente, l’amministratore provvederà a comunicarlo in assemblea, che non potrà opporsi, ma potrebbe comunque contestare la validità della perizia effettuata.

In quest’ultimo caso bisognerà provvedere allora ad eseguire una seconda perizia che convalidi quanto stabilito dalla prima.

I costi da sostenere per il distacco dal riscaldamento centralizzato

La decisione di staccarsi dal riscaldamento centralizzato, va ovviamente vista anche sotto un aspetto economico.

Infatti, il passaggio al riscaldamento autonomo comporterà necessariamente, tutta una serie di costi che è buona norma tenere in considerazione.

Innanzitutto, bisognerà provvedere al pagamento del tecnico che si occuperà di elaborare la scheda tecnica per il distacco.

Vi sono poi le spese legate all’acquisto della caldaia autonoma (il cui prezzo può oscillare in base alla qualità) e della nuova canna fumaria che dovrà essere installata.

Inoltre, vanno previste anche eventuali spese di adattamento dell’impianto all’abitazione.

Infine, è importante ricordare che il condomino continuerà a dover sostenere alcune spese legate all’impianto centralizzato, in particolare, quelle di straordinaria manutenzione e quelle legate al cosiddetto “riscaldamento indiretto” (calcolato dal perito), ossia il riscaldamento che si ricevuto indirettamente grazie al passaggio dei tubi nella propria unità immobiliare.

Stai pensando di staccarti dal riscaldamento centralizzato del tuo condominio? Facci sapere se questo articolo ti è stato utile nei commenti.