Indice dei contenuti
Le modalità di fruizione del Superbonus al 110% stanno per essere modificate, e consentiranno alle assemblee condominiali di poter votare a maggioranza proprio per tale forma di fruizione., indicando, quindi, la scelta tra la cessione oppure lo sconto in fattura.
La notizia in merito a questa modifica è davvero dell’ultima ora, e va sicuramente ad incidere pesantemente su quelle che sono le modalità con le quali i condomini potranno usufruire del nuovo superbonus.
Superbonus 110%, l’emendamento alla legge
In particolare, la modifica appena aggiunta si deve attribuire ad un emendamento, votato in Senato, alla legge di conversione del DL di agosto.
Con le precedenti regole era facoltà delle banche, e degli altri istituti di credito, così come delle imprese che avessero realizzato i lavori, richiedere ai singoli condòmini di esercitare la loro volontà, mentre ora, con questa novità, sarà possibile fare direttamente riferimento alla delibera assembleare.
Questo consente di accelerare moltissimo i tempi, soprattutto nel momento in cui si voglia davvero ottenere la detrazione o il credito di imposta.
Ma questa non è la sola novità ad essere stata prevista per il Superbonus 110%.
L’assemblea virtuale e il Superbonus
Uno degli elementi che è stato reso applicabile per le decisioni relative alla destinazione del Superbonus è costituito dalla così detta assemblea virtuale.
Infatti, sembra che sarà possibile, viste le difficoltà non solo teoriche ma anche pratiche per molti condomini in merito al rispetto delle distanze per l’emergenza Coronavirus, sarà possibile sostituire la normale assemblea con una realizzata in videoconferenza.
Certo, le modalità di attuazione di questo tipo di sistema non sono ancora state del tutto chiarite, e c’è già chi pensa che sarà molto difficile portare alla pratica la teoria realizzando concretamente le assemblee in video conferenza.
Questo perché l’emendamento indica come per poter convocare un tipo di assemblea “virtuale” sarà necessario avere il consenso di tutti i condomini, uno scenario, effettivamente, spesso molto raro anche in condizioni normali!
Superbonus e il voto in assemblea
Come si è già indicato, sarà l’assemblea a poter decidere in merito non solo alla destinazione del superbonus, ma anche alla sua fruizione.
Per chiarire in quale modo potrà avvenire questo tipo di voto bisogna analizzare le disposizioni passo per passo.
Innanzitutto, la maggioranza semplice potrà bastare, oltre allo scopo di poter varare gli interventi, anche per decidere in merito alla fruizione del bonus, quindi per comprendere se optare per la cessione del credito oppure lo sconto in fattura per il condominio.
Oltre a questa facoltà, rimane comunque valida la possibilità di scegliere, per il singolo condomino o unità immobiliare, la detrazione in cinque anni per l’importo.
Com’è stato accennato si parla di maggioranza, ed in particolare una maggioranza degli intervenuti in assemblea, che rappresenti almeno un terzo delle quote millesimali a livello complessivo.
La medesima maggioranza sarà sufficiente allo scopo di poter ottenere i finanziamenti, come accade, ad esempio, per i prestiti delle banche in attesa della effettiva maturazione del credito di imposta.
Per poter convocare le assemblee ordinarie ci sarà ancora tempo: l’estensione, infatti, delle tempistiche arriverà fino a fine emergenza, e non solo.
Saranno concessi addirittura sei mesi in più per tutti gli interventi per l’adeguamento antincendio.
Il decreto rilancio e l’accesso autonomo
Gli emendamenti sembrano essere stati originati dall’introduzione, all’interno del Decreto Rilancio, del concetto di autonomia funzionale, che risulta essere essenziale allo scopo di ottenere il superbonus.
Quindi, ad esempio, questo concetto si può applicare a chi abbia una villetta a schiera e voglia effettuare degli interventi trainanti: con l’autonomia funzionale sarà possibile realizzare gli interventi senza doversi sentire vincolati dalle decisioni degli altri proprietari.
Ovviamente, nelle prime settimane di attuazione del Decreto Rilancio si sono susseguite molte ipotesi in merito al significato di Accesso autonomo, che sono, poi, state messe a tacere con un unico indirizzo, dato proprio dal recentissimo emendamento.
Infatti, in questo emendamento si chiarisce che per Accesso autonomo all’esterno si debba intendere un accesso indipendente, non comune ad altre unità immobiliari, chiuso da un cancello o portone di ingresso che consenta l’accesso dalla strada, oppure dal cortile o dal giardino, anche di proprietà non esclusiva.
L’emendamento e l’asseverazione su parti comuni
Il medesimo emendamento è intervenuto anche in merito alla materia delle asseverazioni e delle irregolarità.
In particolare, nel momento in cui si presenteranno i titoli abilitativi per poter ottenere il bonus, le asseverazioni dei tecnici abilitati in merito allo stato legittimo degli immobili, e i relativi accertamenti, dovranno essere presentati allo sportello unico e potranno essere riferiti esclusivamente alle parti comuni degli edifici interessati.
In questo modo, le irregolarità di unità singole non andranno ad incidere sull’autorizzazione che potrà essere concessa per l’intervento complessivo.
Un superbonus al 160%?
Infine, all’interno delle nuove disposizioni si sono previste delle norme e degli incentivi per le aree colpite dai terremoti del 2009 e del 2016.
In queste zone la percentuale del 110% potrà essere ulteriormente potenziata con l’aggiunta di un ulteriore 50% a livello di detrazione. Il totale, quindi, salirà al 160%.
Gli interventi che potranno essere ricompresi all’interno di quelli che potranno usufruire della detrazione saranno quelli relativi a costruzioni che non abbiano ancora goduto dei contributi pubblici.
Gli incentivi sono fruibili per tutte le spese che si rendano necessarie al fine di ripristinare gli edifici e non si applicano solamente alle prime case. Infatti, è stato stabilito come saranno estendibili anche alle seconde case.
Le stime che riguardano le cifre generali che potranno portare all’adesione a questo nuovo bonus sono davvero ottime. Si tratterebbe, infatti, di 140 mila unità in totale, che potrebbero essere recuperate e rimesse in sicurezza senza dover pesare sul bilancio delle singole famiglie.
Se, quindi, questa estensione sarà molto vantaggiosa per chi abbia una casa che, magari, non è più abitabile a causa degli eventi sismici, le disposizioni di legge comprendono comunque delle esclusioni.
Infatti, non sarà possibile ottenere il nuovo superbonus al 160% per gli immobili produttivi, come gli stabilimenti aziendali o le fabbriche.
In ogni caso, queste nuove norme estendono ancora di più la possibilità di ottenere il tanto vantaggioso bonus.