Autoclave in condominio

La questione della bassa pressione nelle tubature idriche dei condomini, è un problema che può verificarsi abbastanza facilmente all’interno di uno stabile, soprattutto per gli appartamenti dei piani alti.

Per ovviare a tale problematica, è possibile pensare di ricorrere all’installazione di un’autoclave condominiale.

Quest’ultimo infatti, è un impianto che permette di aumentare la pressione dell’acqua potabile.

In questo modo, tale maggiore spinta consentirà all’acqua di raggiungere più facilmente i vari appartamenti.

Prima di procedere alla sua installazione, è opportuno però capire quali sia la procedura prevista per l’utilizzo di questo impianto all’interno di un condominio.

Quale maggioranza occorre per l’installazione di un’autoclave

La decisione di installare un’autoclave condominiale, per risolvere le problematiche di bassa pressione delle tubature idriche di uno stabile, non può essere presa unilateralmente dall’amministratore di condominio.

Occorre infatti che la questione sia sottoposta alla decisione dell’assemblea.

In particolare, per far si che si possa procedere con tale spesa, è necessario che i voti a favore di tale delibera siano da parte della maggioranza degli intervenuti in assemblea che rappresenti la metà dell’edificio.

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Cosa fare se la maggioranza delibera contro l’installazione

Una volta adunata l’assemblea per approvare l’installazione dell’impianto, non è detto che questa spesa venga approvata.

Il problema in questo caso, ricadrebbe sugli appartamenti che a causa della bassa pressione idrica, non riuscirebbero a ricevere adeguatamente un servizio indispensabile.

In questo caso, i condomini che ritengono necessaria l’installazione possono richiedere l’intervento di un giudice affinché imponga tale spesa.

Trattandosi come detto di un servizio di vitale importanza per un’unità immobiliare, si può far ricorso ad una sentenza giudiziaria per forzarne l’istallazione.

Infatti, nel caso in cui il giudice si pronunci a favore, per consentire ai condomini di fruire di un buon servizio idrico, l’assemblea non potrà più rifiutarsi di procedere.

Chi concorre alla spesa per l’autoclave?

Una volta approvata l’istallazione dell’autoclave, per quanto riguarda l’obbligo di partecipare a tale spesa è opportuno distinguere due casi.

Laddove l’impianto risulti necessario, allora tutti i condomini sono tenuti a partecipare alla spesa.

In questo caso non si terrà conto dell’altezza di ciascun piano dal suolo o che alcuni condomini traggano o meno vantaggio dall’impianto, ma la ripartizione dei costi si baserà sui valori riportati all’interno delle tabelle millesimali.

In questo caso, il proprietario di un’unità immobiliare, potrà non partecipare alla spesa solo se questa non venga servita dall’autoclave.

Una seconda possibilità invece, fa riferimento al caso in cui l’autoclave non risulti indispensabile, ma serva solo per un miglioramento del flusso dell’acqua, in presenza di un impianto idrico comunque già sufficiente a portare l’acqua ai piani alti di un edificio.

In tal caso, i condomini possono decidere di esimersi dalla spesa.

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Ripartizione delle spese del consumo dell’autoclave

Oltre alle spese di installazione, vi sono poi anche quelle relative al consumo dell’impianto in questione.

In questo caso, a differenza del precedente, la suddivisione, dovrà considerare lo stesso principio adottato per scale ed ascensore (articolo 1124 del codice civile).

Ovvero, le spese vengono divise tra i condomini in proporzione all’uso che ciascuno può farne, ed escludendo le unità immobiliari non servite dall’impianto.

Dunque, per procedere al calcolo dei costi da ripartire tra i vari proprietari, è opportuno considerare la diversa energia necessaria a sollevare l’acqua ai diversi piani.

Per cui la spesa andrà suddivisa in parte basandosi sui valori millesimali di ciascuna unità immobiliare e in parte tenendo in considerazione l’altezza di ciascun piano dal suolo (chi abita più in alto pagherà una quota maggiore).

E’ possibile installare un’autoclave autonoma?

Oltre alla possibilità di installare un’autoclave condominiale, ogni condomino può poi decidere di installarne una autonoma.

L’importante in questo caso è che questo non porti ad una riduzione dell’afflusso di acqua nelle altre unità immobiliari.

Le spese chiaramente saranno interamente a carico del condomino in questione.

Mentre per quanto riguarda la disposizione dell’impianto, questo potrà essere collocato anche nel cortile o nelle altre parti comuni, a condizione che consenta agli altri condomini un pari utilizzo dell’area in questione.

Anche nel tuo condominio avete istallato un’autoclave? Raccontaci se ci sono state delle problematiche in merito