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Cambiare la classificazione degli immobili al catasto
Si parla molto negli ultimi tempi, di una questione che è diventata oggetto di discordia all’interno del Governo italiano, ossia la riforma del catasto.
Una vicenda che appare particolarmente complessa e che ha portato più volte, negli ultimi mesi, anche ad una crisi all’interno della maggioranza.
In particolare, il punto cruciale delle modifiche previste all’interno dell’articolo 6 della delega fiscale, riguarda la modifica del sistema di rilevazione dei dati catastali degli immobili.
Ma in cosa consiste effettivamente questa riforma e quali cambiamenti comporta a livello pratico?
Da quando si è iniziato a discutere della riforma del catasto?
Lo scorso 5 ottobre, il Consiglio dei Ministri, ha approvato le disposizioni contenute all’interno della legge delega relative alla riforma del sistema fiscale.
Un testo composto di 10 articoli, con delega al potere esecutivo per quanto riguarda l’emanazione di decreti attuativi necessari per l’applicazione e l’implementazione di tale legge.
Tra questi articoli, il numero 7, riguarda la riformulazione del catasto e riporta le linee guida da seguire in futuro, per dar vita a sensibili modifiche all’interno dell’organizzazione amministrativa dello Stato in materia di catasto.
Ci si riferisce, nello specifico, ad una riclassificazione del catasto e alla modifica degli strumenti adoperati per la mappatura degli immobili presenti sul territorio nazionale.
La rilevanza dell’archivio catastale
I dati catastali rappresentano una fonte di informazione essenziale per gli organi preposti al controllo, in quanto costituiscono uno strumento necessario per porre in essere scelte consapevoli e trasparenti in materia di politica fiscale, a livello locale e nazionale, in ambito immobiliare.
Infatti, proprio attraverso questi dati, è possibile dare seguito al principio fiscale per cui l’imposta da versare deve essere commisurata ai beni di godimento.
Un altro aspetto da non sottovalutare, riguarda inoltre il valore topografico dell’archivio catastale, in quanto le sue mappe consentono lo studio e la progettazione di opere di interesse sia privato che pubblico.
Una riforma in due fasi
In base a quanto previsto, la riforma del catasto dovrebbe avvenire in due fasi differenti.
In primo luogo, si provvederà con la disposizione di nuovi strumenti a favore dei Comuni e dell’Agenzia delle Entrate per permettere di poter rilevare quei terreni e quegli immobili attualmente non censiti dal catasto.
Allo stesso tempo si provvederà ad accatastare in modo adeguato tutti i terreni edificabili che al momento risultano invece accatastati come agricoli e procedere alla rilevazione degli immobili abusivi.
Successivamente, con i nuovi dati a disposizione dell’Agenzia delle Entrate, si potrà così procedere alla realizzazione di un nuovo sistema catastale, che si andrà ad integrare a quello già esistente.
Un nuovo sistema che permetterà di definire un nuovo valore patrimoniale e una rendita attualizzata ai valori di mercato correnti, per ogni unità immobiliare.
Quali benefici può portare la riforma del catasto?
Come accennato pocanzi, i cambiamenti che dovrebbero essere apportati, consentirebbero in primo luogo una modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili, al fine di riuscire a censire quelli non ancora individuati, abusivi o rientranti in categorie catastali non adeguate.
In tal modo si compirebbe un notevole passo in avanti, per l’eliminazione delle sperequazioni attualmente presenti.
Basti pensare che al momento, si calcola che circa un quarto delle case censite abbia un valore catastale che pari a meno del 26% del valore reale di mercato.
Viceversa, un quarto dei proprietari paga imposte appesantite fino all’81%, a causa dei mancati aggiornamenti dei valori catastali.
Inoltre, secondo quanto previsto, entro il primo gennaio 2026, il Governo dovrà rendere disponibile un nuovo sistema catastale, che conterrà i dati relativi alla rendita e i valori patrimoniali degli immobili rispetto ai valori di mercato.
A ciò andranno aggiunte le previsioni di adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite degli immobili, contribuendo a rendere tutto il sistema più equo e trasparente.
Cosa ne pensi di questa nuova legge, per l’ammodernamento del catasto? Scrivicelo nei commenti.