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Approvazione del dl Aiuti
Dopo la prima approvazione alla Camera, il DL 50/2022, rinominato anche dl Aiuti, è stato approvato anche al Senato.
Dunque il decreto è stato convertito in legge ed entro sabato verrà poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e la sua entrata in vigore confermerà novità di notevole rilevanza per l’edilizia, ma che nel nostro specifico caso di interesse riguarda anche il Superbonus.
Vediamo insieme quali sono i punti essenziali relativi ad una delle agevolazioni che sta catalizzando l’attenzione di moltissimi condomini.
La problematica del credito
Una delle note dolenti del Superbonus è senza dubbio quella relativa alla cessione del credito o allo sconto in fattura riconosciuto dall’impresa che esegue i lavori (la quale in genere si occuperà di cedere a sua volta il credito ottenuto).
Infatti, ad oggi risulta che le banche abbiano ritirato una quantità eccessiva di crediti, con il rischio di non riuscire a scaricare per intero dalle imposte le somme presenti nei cassetti fiscali.
A ciò va aggiunto che in base a quanto affermato dall’Agenzia delle Entrate, i cessionari devono dimostrare di aver adempiuto a scrupolose verifiche per valutare se il contribuente che ha ceduto il credito ne avesse effettivamente diritto.
In caso contrario infatti, gli stessi cessionari potrebbero rischiare di ritrovarsi con dei crediti inutilizzabili. E tale situazione ha contribuito ad aumentare la riluttanza degli istituti finanziari nel rilevare i crediti.
Le modifiche del dl Aiuti
Come visto una delle problematiche principali del Superbonus in questa fase è quella relativa alla cessione del credito alle banche, che potrebbero trovare poco conveniente continuare ad accumulare crediti senza poi poterli cedere.
Infatti, prima dell’entrata in vigore di quest’ultimo provvedimento governativo, era prevista la possibilità di tre soli passaggi per le cessioni del credito.
Inoltre, si prevedeva come uniche tipologie di cessionari istituiti quali banche, assicurazioni o soggetti finanziari vigilati.
Con il dl Aiuti, invece si è voluto aumentare il numero di cessioni portandole da tre a quattro. Considerando poi che le banche a loro volta potranno effettuare questo tipo di operazioni, non solo verso altri istituti, ma anche nei confronti di correntisti qualificabili come clienti professionali.
Ricadute del dl Aiuti sul Superbonus
In base a quanto detto, questa nuova apertura verso un maggior numero di cessioni, dovrebbe portare gli istituti in questione a riprendere il ritiro dei crediti.
E dunque una maggiore commercializzazione degli stessi, con benefici per tutti quei condomini che avevano approvato la procedura di ristrutturazione degli immobili legata al Superbonus.
Anche se va comunque specificato che tali modifiche riguardano al momento solo le somme derivanti da cessioni comunicate dopo il 1° maggio 2022.
Di certo un’eventuale apertura anche alle cessioni anteriori tale data darebbe ancora più slancio alla disponibilità delle banche di commercializzare i crediti.
Il problema della copertura finanziaria del Superbonus
Accanto alla problematica della cessione dei crediti, può risultare utile poi anche analizzare un’altra tematica, ossia quella delle coperture stanziate dallo Stato per il Superbonus.
Infatti, in base a quanto rilevato dal monitoraggio mensile dell’Enea, nello scorso mese di giugno, il valore dei lavori agevolabili relativi al 110% risultano pari a 4,5 miliardi.
Ciò significa che teoricamente lo Stato dovrebbe impegnarsi a coprire una spesa che sfiora quasi i 39 miliardi di euro, ossia circa il 16% in più delle risorse originariamente previste per tutta la durata dell’agevolazione.
E questo rappresenta di fatto un evidente problema per tutti quei condomini che devono ancora cominciare i lavori e, probabilmente anche più, per coloro che invece hanno già iniziato l’opera di ristrutturazione e adesso potrebbero non arrivare a finirla o dover pagare in proprio l’intera spesa.
Il tuo condominio ha già avviato i lavori del Superbonus? Cosa ne pensi di queste ulteriori novità? Scrivicelo nei commenti.