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Il ritardo sull’accensione degli impianti
Con la stagione fredda ormai alle porte la questione inerente il consumo di gas, rappresenta una tematica quanto mai attuale.
Le ultime notizie su una discesa dei prezzi della materia prima sui mercati, merito anche del calo della domanda da parte delle famiglie e delle imprese, sembra essere un passo rassicurante rispetto alle bollette stellari arrivate nei mesi scorsi.
Ovviamente a ciò ha contribuito anche il fatto che al momento i siti di stoccaggio risultano quasi pieni e le temperature miti del periodo non richiedono l’accensione degli impianti di condizionamento per tutelarsi contro il freddo.
I risvolti della situazione attuale
La situazione attuale appare dunque essere favorevole per consentire alle persone di risparmiare sui costi delle bollette del gas, con un contenimento dei consumi di quest’ultimo.
In ogni caso, data la delicatezza della situazione, abbiamo già visto come l’ex Governo Draghi abbia già dato disposizioni relativamente alla riduzione dell’utilizzo della materia prima, con tutta una serie di restrizioni, che dovrebbero permetterci di ricorrere il meno possibile all’acquisto di gas.
Questo dovrebbe inoltre avere dei risvolti positivi anche sulle bollette del riscaldamento, che non dovrebbero risultare così gravose, come prospettato.
L’accensione degli impianti di riscaldamento
Partendo da questi presupposti, però potrebbe essere utile capire quali siano le condizioni di funzionamento delle caldaie e dei termosifoni che possano favorire allo stesso tempo un consumo ridotto e un certo livello di comfort all’interno delle abitazioni.
Infatti, per quanto riguarda l’utilizzo degli impianti di riscaldamento, è possibile individuare due diverse filosofie di pensiero.
In molti casi le caldaie vengono accese ad intermittenza, cioè entrano in funzione per determinati intervalli di tempo, in genere durante la mattinata e poi durante il periodo serale.
In altri casi l’idea è quella di lasciare i termosifoni accesi al minimo, per un maggior numero di ore.
Ma quali potrebbe essere il sistema più vantaggioso che consente di ottenere il risultato migliore in termini di riscaldamento e mantenere sotto controllo i costi delle bollette?
Accensione a intermittenza
Come accennato l’utilizzo più comune degli impianti di riscaldamento prevede una tipologia di accensione a intermittenza.
Nella maggior parte dei casi, i termosifoni vengono accesi, durante la mattinata e poi nelle ore serali.
Questa tipologia di utilizzo, però nasconde notevoli aspetti negativi.
In primis infatti, usare in modo intermittente l’impianto comporta sprechi di energia. Questo perché, portare i termosifoni alla massima potenza per poco tempo, non consente alle mura domestiche di assorbire il calore e riuscire a mantenerlo anche dopo lo spegnimento.
Si otterrà dunque un beneficio di effimera durata.
Danni al portafoglio e all’impianto
Al tempo stesso dover riscaldare dei termosifoni completamente freddi, per raggiungere la temperatura stabilita, comporta la necessità di impiegare una certa quantità di gas che non servirà a riscaldare la casa.
Questo maggiore consumo (che non porta benefici) andrà comunque ad impattare sul costo finale della bolletta.
Accanto ad un problema economico, va poi valutato anche un ulteriore problema tecnico.
Infatti, spegnere e riaccendere da zero l’impianto comporta una maggiore usura della caldaia stessa, più esposta ad eventuali danni.
L’oscillazione tra periodi di inattività e periodi di massimo sforzo, possono costituire uno stress che potrebbe poi richiedere maggiori costi di manutenzione.
Accensione prolungata al minimo
Una valida alternativa alle accensioni intermittenti, potrebbe essere costituita da un’accensione continuata nel tempo ma a temperature ridotte.
In questo secondo caso infatti, si valuta la possibilità di impostare una temperatura costante della caldaia, che si aggiri tra i 17 e i 18 gradi centigradi, per un periodo di tempo più lungo, durante l’arco della giornata.
In molti casi, si è notato che questa tipologia di utilizzo consente di ottimizzare al meglio il consumo di energia, permettendo alle abitazioni di conservare comunque un certo livello di tepore.
Quale metodologia di accensione utilizza il tuo condominio? Scrivicelo nei commenti.