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Vicino dispettoso
In un condominio, si sa che non sempre i rapporti tra vicini di casa sono dei migliori.
Infatti, sarà forse dovuto alle diversità di caratteri o di modi di fare, ma più spesso di quanto si possa pensare è facile che all’interno di uno stabile si vadano a creare liti e malumori.
Questo genere di situazioni nella maggior parte dei casi potrebbe essere risolto, se le parti in questione riuscissero a dialogare tra loro, cercando di arrivare a dei compromessi (cosa assolutamente necessaria quando si vive a stretto contatto all’interno di un condominio).
Purtroppo non sempre tale soluzione viene perseguita. Ma anzi capita non di rado che una delle parti tenda ad esasperare l’altro con comportamenti provocatori.
Ecco allora che è necessario capire come poter intervenire in questi casi per potersi difendere.
Casistiche di reato di violenza privata
Quando ci si trova in situazioni in cui un soggetto impone a un altro di fare, non fare o tollerare qualcosa, si parla in questi casi di violenza privata.
Tale situazione è un reato perseguibile penalmente con la reclusione.
Dato che però la legge risulta piuttosto generica, occorre specificare meglio con qualche esempio quando si può parlare di violenza privata.
In particolare, quando si fa riferimento all’ostacolo di un passaggio auto, i casi più frequenti potrebbero riguardare:
- un blocco all’ingresso della proprietà altrui, impedendo così al titolare di entrare o uscire
- impedire a una persona di accedere o uscire con l’auto dal proprio garage
- porsi al centro della strada per costringere le auto a fare il giro per non investire il pedone
- bloccare il passaggio all’interno del cortile condominiale
- parcheggiare a filo con l’auto di un’altra persona impedendo a questa di poter accedervi all’interno tramite lo sportello del conducente, costringendola a usare quello del passeggero
- ostacolare l’esercizio di una legittima servitù di passaggio
- impedire a una persona di uscire da una porta bloccandogli l’accesso
Questi sono solo alcuni esempi. In generale comunque la violenza privata non si limita solo all’impedimento totale del passaggio, ma riguarda anche situazioni in cui l’accesso risulta notevolmente difficoltoso.
Inoltre, per poter essere querelati, in linea teorica non occorre nemmeno essere in totale malafede.
Di fatto il reato in questione si può configurare anche a causa di incuria da parte di una delle parti, cioè nel caso di una condotta colposa.
Difendersi da un vicino dispettoso
Nel caso in cui ci si dovesse trovare nella situazione poco piacevole in cui si è vittima di dispetti da parte di un proprio vicino di casa, è giusto conoscere quali possano essere le giuste misure per proteggere i propri diritti.
Innanzitutto è opportuno documentare eventuali violazioni. Andrebbero dunque raccolte delle prove che permettano di testimoniare la condotta illecita, attraverso fotografie e filmati che riprendano il comportamento inappropriato del proprio vicino dispettoso.
Entro tre mesi dall’accaduto si può poi procedere a sporgere querela presso la polizia, i carabinieri o direttamente alla Procura della Repubblica. Questa azione può essere eseguita sia in modo autonomo, sia rivolgendosi ad un avvocato.
Infine, è importante coinvolgere anche l’amministratore di condominio. Infatti, all’interno del regolamento di condominio potrebbero essere anche previste possibili sanzioni pecuniarie a carico di chi viola il regolamento condominiale. Per poter procedere con la sanzione però, l’amministratore deve prima ricevere l’autorizzazione da parte dell’assemblea.
Ostacolo al passaggio: le conseguenze legali
Azioni riconducibili al reato di violenza privata, possono dunque essere perseguite per legge.
Infatti, chi compie tali gesti può incorrere in gravi conseguenze legali. Infatti, come scritto nel paragrafo precedente chi ostacola intenzionalmente il passaggio di altri condomini rischia di essere querelato.
Ciò implica la possibilità di incorrere in una condanna penale.
Inoltre, il querelante potrà procedere nella richiesta di risarcimento del danno, non solo quello morale ma anche di un eventuale danno patrimoniale se, dalla costrizione, ne è derivata una perdita per la parte lesa.
Tale danno deve però essere comunque dimostrato esibendo prove concrete.
Ti è mai capitato di dover confrontarti con un vicino dispettoso in una delle situazioni descritte? Come ti sei comportato al riguardo? Scrivicelo nei commenti.