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Cosa significa sostituto di imposta?
Quella del sostituto di imposta è un’espressione usata piuttosto comunemente dalle persone e sta ad indicare quel soggetto che è obbligato al pagamento dell’imposta in luogo di altri, per fatti o situazioni ad essi riferibili.
Dunque per legge, esistono specifici casi, in cui il pagamento di un’imposta spetta ad un soggetto differente rispetto a quello sul quale grava l’obbligo fiscale (è per l’appunto in questi casi che si parla di sostituzione dell’imposta).
In tale sede, andremo a spiegare meglio questa importante funzione dal punto di vista del condominio.
Dal punto di vista legislativo
A seguito della modifica operata dalla legge n. 449/97 agli articoli 23 e 25 del Dpr n. 600 del 29.09.1973, a partire dal 1° gennaio 1998, anche il condominio, viene considerato come sostituto di imposta.
In particolare l’articolo 23 elenca i soggetti abilitati a svolgere questa funzione, mentre all’interno dell’articolo 25 viene specificato che “la predetta ritenuta deve essere operata dal condominio quale sostituto d’imposta anche sui compensi percepiti dall’amministratore di condominio”.
Inoltre, sulla base di queste modifiche, anche l’Agenzia delle Entrate ha tenuto ad effettuare alcune precisazioni.
Ossia che è dunque il condominio (e non l’amministratore di condominio) ad agire come sostituto di imposta e perciò effettuare le ritenute d’acconto previste dal Titolo III del DPR n. 600/1973.
I soggetti obbligati alla sostituzione
Oltre al condominio classico, l’obbligo di effettuare le ritenute e versare le relative imposte riguarda anche altri soggetti.
Ovvero i cosiddetti supercondomini ed i condomini parziali.
Questo perché l’obbligo di sostituzione si applica a tutti gli edifici che ricadono all’interno di una situazione definita come “diritto di condominialità”.
Tali complessi, essendo detentori di un proprio codice fiscale, sono pertanto autonomamente responsabili nei confronti dell’amministrazione finanziaria.
Il meccanismo della sostituzione d’imposta
Come già accennato in precedenza, in base a quanto stabilito dalla legge, il condominio è un sostituto di imposta.
All’atto pratico tale meccanismo prevede che sia la figura dell’amministratore, quella obbligata ad agire per effettuare gli adempimenti fiscali previsti e rispettare le scadenze relative alla gestione condominiale.
In concreto, l’amministratore riceverà una fattura dalla ditta che si è occupata di svolgere prestazioni in favore del condominio.
Questa fattura conterrà l’indicazione della ritenuta d’acconto (ovvero l’importo delle tasse da pagare) e l’amministratore pagherà alla ditta l’importo previsto al netto delle tasse.
A questo punto, sarà lo stesso amministratore che sostituendosi alla ditta in questione, si occuperà di versare il relativo importo al fisco.
In tal modo dunque, la ditta verrà sostituita dal condominio, che per l’appunto risulterà sostituto di imposta.
In quali casi il condominio è sostituto di imposta
Quando si fa riferimento al condominio e al pagamento delle imposte è abbastanza scontato che venga in mente il caso dei lavori di ristrutturazione, in cui vi è una ditta appaltatrice e l’obbligo per il condominio di effettuare il pagamento dell’imposta.
Esistono però altri casi, in cui lo stabile in questione fungerà da sostituto.
Questo obbligo scatta infatti, ogni qual volta devono essere pagati compensi e/o corrispettivi per lavoratori dipendenti (come nel caso del servizio di pulizia), per lavoratori autonomi (come ad esempio commercialisti o avvocati) ed infine per prestazione riguardanti contratti di appalto di opere o di servizi.
In definitiva, il condominio è tenuto ad agire come sostituto di imposta, nei casi appena specificati, trattenendo dal compenso un certo importo a titolo di tasse.
Il caso dei condomini senza amministratori
Esistono però stabili per i quali la legge non prevede l’obbligo di eleggere un amministratore di condominio.
E’ il caso di un condominio con meno di otto condomini.
Non essendoci un’unica persona di riferimento che si occupi dell’amministrazione, dunque, il sostituto di imposta sarà il condominio, nella figura dei singoli inquilini.
Per cui nel caso specifico, l’Agenzia delle Entrate, dovrà richiedere il pagamento delle imposte a ciascun proprietario, che risulterà personalmente responsabile, nell’eventualità di un’omissione del versamento .
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