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Fumare in condominio? No grazie
Quando si parla di fumo e di sigarette oggi tutti sembrano storcere il naso. Il divieto di fumo in aree pubbliche è ben noto, ma non sempre si è in grado di comprendere in pieno i limiti e le possibilità che hanno gli amanti delle sigarette, soprattutto quando si parla di abitazioni e condomini. Davvero non è possibile fumare in condominio? Vediamo di seguito tutte le differenti possibilità e opzioni che possono portare o meno il fumatore condominiale ad avere una multa.
Va subito specificato che è compito dell’amministratore di condominio, sia esso a Milano centro o in un piccolo paese di una qualsiasi periferia, controllare sul rispetto del divieto di fumo negli spazi condominiali.
Tutti sanno che fumare nei locali pubblici è vietato, così come è vietato fumare negli ambienti chiusi, come bar, ristoranti e locali, ma anche al cinema o al teatro. A casa propria, invece, anche se si parla di un ambiente chiuso, ognuno è libero di fare quello che vuole. E quando si dice libero, significa realmente padrone di come e dove poter fumare, ossia – ragionando per estremi – si può fumare anche in presenza di bambini o di donne in dolce attesa.
Il discorso è differente quando si passa dal proprio appartamento al condominio. Per quanto riguarda gli ambienti chiusi, come ascensore, androne ed eventuali stanze-deposito, il divieto di fumo non dà spazio a interpretazioni. Chi fuma regolarmente in casa, quindi, deve ricordarsi di spegnere la sigaretta prima di uscire, per non rischiare di calpestare il suolo condominiale, o peggio l’ascensore o altri ambienti chiusi, con la sigaretta accesa.
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Perché è vietato fumare nei condomini
Il divieto di fumo all’interno degli spazi condominiali non è una scelta soggettiva dell’amministratore, ossia legata alle tariffe dell’amministratore di condominio e quindi differente di caso in caso, ma deriva direttamente dal Ministero della Salute. Proprio come per gli ambienti di lavoro, il Ministero della Salute ha definito che il fumo che viene rilasciato in ambienti condominiali va catalogato come fumo passivo e per questo motivo, gli abitanti del condominio vanno tutelati.
Naturalmente il divieto è valido esclusivamente per le aree chiuse quindi, in caso di giardini condominiali, terrazze o spiaggia, ogni condomino è libero di accendere la propria sigaretta a patto, però, di smaltirla correttamente. Un condominio con aree aperte dovrebbe sempre disporre di apposite ceneriere che permettono al fumatore di depositare la propria cicca. Assolutamente vietato, infatti, lasciare cicche a terra, così come altro tipo di elementi di scarto della sigaretta.
Cosa deve fare un amministratore di condominio?
Un amministratore di condominio a Milano centro, così come in qualsiasi altra città metropolitana o paese, è tenuto a far rispettare le normative previste per il divieto di fumo. Per questo motivo deve necessariamente apporre in tutte le aree in cui vige tale divieto, gli appositi cartelli e segnalazioni, che riportino non solo il simbolo del divieto stesso ma anche le eventuali sanzioni. I cartelli devono essere affissi in ogni area in cui vige il divieto, ossia nell’ascensore, negli androni del palazzo o in eventuali stanze-deposito. Inoltre, è sempre compito dell’amministratore effettuare verifiche e controlli affinché il divieto venga rispettato.
In caso di mancato controllo, ossia nel caso in cui l’amministratore non sia in grado di assicurare il pieno rispetto del divieto di fumo, può essere egli stesso soggetto al pagamento delle sanzioni che vengono applicate a quanti, responsabili per il controllo, non svolgono correttamente il proprio lavoro. A tal proposito, le sanzioni pecuniarie sono quelle previste dalla legge numero 3 del 16 gennaio 2003. La regolamentazione del condominio, infatti, prevede solitamente che sia l’amministratore il diretto responsabile del mancato rispetto dei divieti (di fumo o di altro tipo). Tuttavia, è possibile che anche i condomini facciano da controllori per il rispetto del divieto di fumo e avvisino l’amministratore in caso di inosservanza di tale divieto. Nel caso in cui manchi un amministratore o nel caso in cui l’amministratore non intervenga come dovuto, gli stessi condomini possono effettuare denuncia alle autorità competenti.
Un po’ di chiarezza sulle possibilità di fumare in condominio
Dopo aver specificato quali siano gli spazi condominiali nei quali il fumo è interdetto, è bene soffermarci anche su alcune particolari situazioni in cui il divieto di fumo non può essere applicato. Abbiamo specificato che ognuno è libero di fumare in casa propria, così come è libero di fumare sul proprio balcone o sui terrazzi condominiali. Se il fumo della sigaretta giunge in casa di un altro condomino non ci sono penalità da pagare né si può chiedere al fumatore di spegnere la sigaretta.
Toccherà a chi viene raggiunto dal fumo chiudere la finestra per non inalare il fumo del vicino. Esistono, tuttavia, dei casi in cui chi viene investito dal fumo può fare causa o, comunque, richiedere un risarcimento. Si tratta di casi particolari, come nel caso in cui un’area condominiale del piano terra venga adibita a bar o locale all’aperto. In questo caso, i fumatori dovrebbero poter fumare liberamente ma solo a patto che il fumo non invada gli inquilini dei piani sovrastanti il locale stesso. Viceversa, si può intervenire legalmente.
Adesso che abbiamo compreso perchè è vietato fumare, non vi resta che fumare qualche sigaretta in meno!